Disturbo Narcisistico E Tartarughe
Peccato che non succede mai niente e allora quando torno alla realtà mi dico che è normale così perchè il loro cervello è rettiliano e non prova emozioni, né possiede funzioni evolute tipo la motivazione, la gratitudine, il ragionamento e così via. Loro, le mie tartarughe hanno un cervello che provvede alla loro sopravvivenza, guida gli istinti e poco più. Allora mi rassegno e torno il giorno dopo a ripetere il rituale. Un giorno mi capita di pensare che le mie tartarughe hanno qualche tratto simile ai narcisisti.
Dopo aver conosciuto il disturbo narcisistico di personalità e soprattutto trattato molte persone in relazione con persone che hanno questo disturbo, mi sono trovata spesso a scoprirmi impotente e nello scoramento per l’incapacità di far loro comprendere che cosa questo tratto di personalità comporti e come i narcisisti riescano a occuparsi solo di loro stessi, non prevedendo per nulla la cura e l’attenzione dell’altro diverso da sé. È, questa, una condizione talmente diversa da ciò a cui siamo abituati che è difficile da capire, tanto meno accettare. Il narcisista non riesce a entrare in contatto intimo e profondo con gli altri perché ha in mente solo sé stesso e la sua cura che tante volte diventa parossistica ricerca estrema di attenzioni e cure autoriferite. Sono molto abili a conquistare l’altro seducendolo con attenzioni raffinate che quindi sono una trappola per chi ne viene attratto, ma tutto ciò ha il solo obiettivo di accrescere la loro percezione di sentirsi grandiosi, speciali e unici e non ha mai, invece, l’intenzione genuina di affetto verso l’altro. Proprio come le tartarughe, mi dico!
Però in realtà i narcisisti hanno molto di più delle mie tartarughe. Sono intelligenti e hanno affinato arti sottili e sofisticate per dare un’immagine di loro brillante e grandiosa. Sono simpatici e a attraenti, sanno farsi perdonare adottando modi ammaliatori. È un guaio per chi entra in relazione con loro, perché, spesso incantato da ciò che essi esibiscono, devono poi rassegnarsi al vuoto della relazione, alla mancanza di contatto intimo e di considerazione profonda. È come se i narcisisti non avessero la dotazione che permette loro di considerare i co-specifici e stare intimamente con loro nelle relazioni. Le loro carenze empatiche e di attenzione verso gli altri non sono consapevoli, proprio come se avessero un deficit di “attenzione verso l’altro”. Questa è forse la parte più preoccupante di questo disturbo: la mancata consapevolezza che non rende possibile una richiesta di aiuto. La buona notizia è che quando un narcisista riesce, invece, ad accedere ad un aiuto specifico, dopo molta pazienza e gradualmente riesce a integrare le parti mancanti.
In questo senso i narcisisti sono differenti dalle mie tartarughe!